21/12/08

RAPPORTO 2008 SU DOMANDA DI LAVORO E RETRIBUZIONI NELLE IMPRESE ITALIANE- "IL DIFFERENZIALE RETRIBUTIVO DI GENERE: UN PROBLEMA DI ACCESSO"

Nel 2007, le retribuzioni medie per gli uomini sono state pari a oltre 28 mila euro contro i 24.100 per le donne, con uno scarto a favore degli uomini del 16% (era 16,5% nel 2003). Questo gap è, però dell'1,7% per le professioni meno qualificate, del 3,3% per le figure dirigenziali, del 3,9%, e per quelle impiegatizie d’ufficio. E' quanto emerge dal Rapporto 2008 su "Domanda di Lavoro e Retribuzioni nelle imprese italiane" presentato a Dicembre, a Roma, da Unioncamere e da OD&M Consulting. Questi tre gruppi - si legge nel Rapporto - comprendono 1,8 milioni di lavoratrici, pari al 28,4% del totale. Negli altri gruppi il differenziale a favore degli uomini è più ampio: tra il 17 e il 21%, rispettivamente per le professioni operai semi-qualificate e per le professioni operaie specializzate. Per il gruppo di professioni in cui si concentra il maggior numero di lavoratrici, quasi 1,9 milioni (le professioni tecniche ) lo scarto a favore degli uomini è prossimo alla media (17,7%). “Esiste un forte differenziale retributivo tra uomini e donne- ha spiegato , ha spiegato Mario Vavassori, amministratore delegato di OD&M consulting. Tuttavia, ha precisato, i differenziali retributivi di genere dipendono prevalentemente dalla diversa distribuzione strutturale di uomini e donne nelle imprese e, fondamentalmente, dalla difficoltà di accesso delle donne alle posizioni apicali e non, come sembrerebbe a prima vista, da una discriminazione dichiarata ed effettiva delle imprese sui salari. Se l’occupazione femminile si distribuisse allo stesso identico modo di quella maschile- ha concluso Valvassori- il differenziale retributivo si ridurrebbe, infatti, dal 16 a 3,5%". Infatti- ha concluso Vavassori- mettendo a confronto ben 1.134 profili professionali identici per donne e uomini, si scopre che nel 36% dei casi le retribuzioni delle prime superano quelle dei secondi. Le donne svolgono, però prevalentemente professioni in assoluto mediamente meno retribuite. Segno che per loro è ancora difficile accedere a professioni per cui la retribuzione è più elevata (e dove la concentrazione di dipendenti uomini è preponderante)". (fonte: ITL/ITNET).

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