26/12/08

Lavoro: Istat, cala il desiderio della professione

Il 28,2% delle professioni è in grado di soddisfare completamente il desiderio di realizzazione professionale dei lavoratori che le svolgono. E' quanto emerge dall'indagine dell'Istat su competenze, attività e condizioni lavorative delle professioni. In testa alla classifica si collocano le professioni svolte dai responsabili del trasporto aereo e navale (comandanti navali e piloti di aeromobili di linea); a seguire quelle dei compositori, dei musicisti, dei cantanti, dei magistrati e dei docenti universitari.Le professioni meno gratificanti sul piano della realizzazione professionale si trovano prevalentemente nel raggruppamento delle professioni manuali e in quello degli impiegati e addetti alle vendite e ai servizi; in particolare, tra le professioni manuali meno appaganti emergono i conduttori di impianti di incenerimento dei rifiuti, il personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia, i collaboratori domestici e il personale non qualificato addetto alla ristorazione; tra quelle del gruppo degli impiegati e addetti alle vendite e ai servizi, invece, sono le professioni dei centralinisti, dei telefonisti degli addetti ai call center e dei camerieri di mensa e fast food ad essere meno gratificanti.L'Istat analizza inoltre le situazioni di stress, individuabili soprattutto con il dover costantemente garantire il rispetto di scadenze non rinviabili, la gravità delle conseguenze di un errore commesso nello svolgimento del proprio lavoro e la competitività dell'ambiente lavorativo, che possono essere considerati indicatori di una situazione di stress professionale.In particolare per 159 professioni (19,8% del totale) il rispetto di scadenze non rinviabili rappresenta una necessità imposta dalla professione con estrema frequenza. Tra queste professioni prevale il gruppo degli impiegati e addetti alle vendite e ai servizi, seguito dalle professioni intellettuali (anestesisti, rianimatori e professioni impegnate nella conduzione di mezzi aerei e navali, ecc.). La tensione dovuta al pensiero di poter commettere un errore nello svolgimento del proprio lavoro e per questo provocare gravi conseguenze riguarda 47 professioni (5,9% del totale); sono invece 33 (4,1%) le professioni che impongono una situazione lavorativa estremamente competitiva. In generale, le professioni intellettuali risultano maggiormente interessate dalle situazioni di stress dovute alla gravità degli errori commessi e alla competitività dell' ambiente lavorativo. (fonte: La Repubblica.it).

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